Francesco Graziano, suo compagno di prigionia a Venezia: «[…] Disse che una volta, giocando tutti sopra un libro delle sorti, in Germania o in Inghilterra, ad ognuno toccò dei versi dell’Ariosto, e che a lui era tocco questo verso, “D’ogni legge nemico e d’ogni fede”, e di questo lui si gloriava assai, dicendo che gl’era toccato il verso conforme alla sua natura».
Atti del processo di Giordano Bruno