A cinquecento anni dalla sua prima pubblicazione, l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto non ha smesso d’interrogare i suoi lettori. Magmatico per via degli innumerevoli intrighi e personaggi che lo popolano, enciclopedico a causa delle molte allusioni letterarie e pitturali alle quali il poeta fa riferimento, l’opera cela un sistema complesso d’interpretazioni possibili, interpellando il nostro rapporto alla memoria collettiva, al canone occidentale e all’eredità culturale. Come l’aveva già sottolineato Panofsky, l’invenzione della prospettiva nell’Italia del Rinascimento fa emergere un’attitudine critica nei confronti del passato. La prospettiva è una metafora che permette la costruzione di un modello cognitivo fondato su di una pluralità di punti di vista. L’Ariosto fa proprio questo strumento per integrarlo nella sua narrazione, e ciò gli consente di giocare con lo spazio, di produrre dei movimenti di avvicinamento, di allontanamento e di messa a distanza che si concretizzano nell’impressione di simultaneità del discorso narrativo, per via dell’ironia e della tridimensionalità del paesaggio.

La giornata di studi organizzata a Amiens vorrebbe approfondire, passando per i cinquecento anni di letture che hanno visto i migliori spiriti della nostra cultura soffermarsi sul genio dell’Ariosto (Montaigne, Voltaire, Vivaldi, Haendel, Foscolo e più recentemente Italo Calvino, Luca Ronconi, David Lodge e Jim Jarmusch), la modernità dell’Orlando furioso e la sua capacità a instaurare un dialogo con il lettore contemporaneo. Diverse ipotesi di discussioni potranno essere intraprese, tra cui l’intertestualità e l’interdisciplinarità del poema, la questione del corpo e, più in generale, del soggetto all’interno della narrazione, le adattazioni, riprese e interpretazioni dell’opera.

La giornata di studi, organizzata dal centro di ricerca TrAme (E. A. 4284, dell’Università di Picardia-Jules Verne, Amiens) avrà luogo il 5 luglio 2016 presso il Logis du Roy. Le comunicazioni prevedono una durata di 20’ minuti.

Visita il sito dell’Université de Picardie “Jules Verne”

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