L’Ariosto è assai meno ortodosso […], onde in lui l’elemento sensato prevale di gran lunga all’ideale, e il suo poema appartiene alla medesima specie dei Re di Firdusi e dell’Iliade; se non che l’individualità libera dell’uomo vi spicca forse ancor più risentitamente, atteso gl’influssi evangelici da cui era informata la cavalleria dei bassi tempi.