L’attacco ariostesco fra vicenda umana e storia poetica è più spontaneo, mai moralistico e mai programmatico sì che i fatti, gli avvenimenti si sciolgono facilmente in modo di vivere, in apprensioni di realtà assunte nel loro significato più vasto di accenti del ritmo vitale di cui pochi poeti han sentito l’unità e la preminenza al pari dell’Ariosto sapendo mantenere alla poesia la sua destinazione di alleggerimento, di astrazione stilistica che diventerebbe gusto di decorazione calligrafica se non fosse calda di una sua umana contemporaneità…
Walter Binni, Metodo e poesia di Ludovico Ariosto Messina – D’anna 1947]